Un evento da non perdere con il mitico DAN PETERSON!
Avrò il piacere e l’onore di integrare riflessioni e idee con lui, le sue esperienze e il suo stile inimitabile!
Un evento da non perdere con il mitico DAN PETERSON!
Avrò il piacere e l’onore di integrare riflessioni e idee con lui, le sue esperienze e il suo stile inimitabile!
We are expanding the international edition of our book that will be published in early 2015 and one of the new sections will feature the supercar Mazzanti’s Evantra, here featured in a photo shoot in Montecarlo.
The section will point out the entrepreneurial process that has brought to live this super car featuring a unique mix of “luxury, exclusivity and extreme performance”; the kind of mix that has been noticed by international media, international movies productions and global licensing projects alike.
The title of the section will be:
“Passion that drives continuos improvement innovation. Mazzanti: super cars are made the concrete way: inside-out. Here it comes the Evantra”.
Assieme al collega Andrea Morici (anche lui autore e blogger Lifeplan) abbiamo curato questo seminario presso Assindustria Lucca il 16 di settembre. E’ stato molto interessante confrontarci con aziende piccole e medie che stanno introducendosi, o già si sono introdotte, sul mercato globale e approfondire non solo i tipici aspetti riguardanti lo sviluppo strategico e pratico di questi progetti ma anche tutto ciò che riguarda le dinamiche di leadership, comunicazione e lavoro in gruppo che sono alla base di queste importanti scelte aziendali. Scelte che oggi rappresentano sempre più un percorso obbligato non solo per la crescita ma anche per la sopravvivenza di molte realtà organizzative.
In particolare abbiamo evidenziato come le dinamiche di innovazione (collegate anche all’approccio pragmatico, e raggiungibile da molte aziende PMI, evidenziato nel libro “Innovazione a tutto gas!” innovazioneatuttogas.it ) e di cambiamento rappresentino strumenti chiave a qualsiasi progetto di internazionalizzazione. Assieme ad Andrea faremo altri seminari su queste tematiche in altre zone d’Italia. Cambiamento, innovazione per internazionalizzazione!
Somehow I always find myself ‘sleepwalking’ into bookstores; no matter what part of the globe I am there is some sort of unique magnet in me regarding bookstores. Even if I mostly read books off the Kindle App on my iPad, I still enjoy walking to the cash counter with an actual paper book that somehow stuck to my hands. This time around I was in Orlando – Florida and the book was “American Rebel. The Life of Clint Eastwood” by Marc Eliot.
“Go ahead, make my day!” is the famous quote by Eastwood’ Inspector Harry Callahan, a rough and very direct character. Eastwood has made his day by showing the courage to go well beyond the profession of actor, a profession he was able to carve for himself after a struggling start from the scratch.
I have always been fascinated by his somewhat mysterious versatility comprised in his stare. I always thought that there was more to him that a way Sergio Leone (whom directed him in the legendary ‘spaghetti western’) described his acting: “He has two acting expressions: one with the hat, the other one without the hat”.
He started his career from nothing (and with nothing) as a C level movie actor; he had the good looks and he was in the right place within the right geographical networks: Hollywood and Los Angeles. After a few years he got a role within a popular cowboy US TV series: “Rawhide”. The series got notoriety in several countries outside of the US; in Japan TV viewers got fascinated by it and Clint begun to experience what being an international movie star meant. Years ahead he would become more and more used to it becoming, during the ‘70s, the number one movie star in the world making himself and many people in Hollywood rich in the process.
Eastwood versatility has been shown by the many roles he has played through his career but mostly through the fact that he, very early in his career (during filming of the “Rawhide” series), got himself involved in the overall movie making process: from selecting the script, to contributing to its screenplay development, to learning all that there was to learn ‘behind the scenes’ (often sticking around with backstage workers to ‘learn the trade’ while other actor colleagues already had taken off a headed towards more relaxing times).
Eventually this lead to four Oscars: two for best movie (‘Unforgiven’ – 1992 and ‘Million Dollar Baby’ – 2004) and two for best director (still ‘Unforgiven’ and ‘Million Dollar Baby’). He never got the best actor award but his lead-role in ‘Gran Torino’ – 2008 (once again a movie made by Clint involving also his very own production company – Malpaso) was unanimously deserving one (expect for the Oscars inner circle…).
This has got me thinking about how many of us have the courage ‘to go for it’, telling to reality “Go ahead, make my day!” not in arrogant aggressive way, just in humble and determined one; focusing on continuos learning and maintaining a vision for self-growth and progress no matter what. Our challenging times increasingly demand for this kind of attitude and mindset. “Let’s go ahead! Let’s make our day!”.
La 500 miglia e la 24 ore di Daytona, rappresentano appuntamenti immancabili e riferimenti storici sportivi indiscussi.
Tutto è cominciato più di sessanta anni fa dalla spiaggia in sabbia naturalmente battuta di Daytona Beach con le scorribande delle tipiche‘muscle cars’ americane, ‘auto muscolose’ con i poderosi V8 truccati che davano il senso della velocità nei lunghissimi dritti e poi lasciano a desiderare nelle curve, ma questo non importava. Le curve iniziarono a divenire più importanti quando fu costruita (su un terreno altrettanto piatto e sabbioso) la pista che da tempo ha varie configurazioni: dal triovale di 4km con curve paraboliche (fino a 31 gradi di inclinazione!) utilizzato per la 500 miglia o altre configurazioni di percorsi misti come quello che viene usato per la 24 ore di Daytona.
23 Agosto 2014. Sono a Daytona all’International Speedway che dapprima volevo semplicemente visitare, trovandomi per ragioni lavorative in Florida, poi mi sono reso conto che potevo pure girare in pista con unaNASCAR!
Tutto grazie ad un programma che l’organizzazione Richard Petty Driving Experience ha iniziato a sviluppare dal alcuni anni fa su varie piste negliUSA. Petty si è ritirato da molti anni dalle competizioni ma continua ad essere una leggenda negli States per i numerosi titoli vinti in NASCAR e soprattutto per il modo deciso con cui lo ha fatto. Nel creare il programma ha utilizzato al meglio la sua immagine, il suo ‘brand’, per dare a tutti gli appassionati l’opportunità di vivere sulla propria pelle emozioni racing veramente uniche ‘Authentic Nascar Entertainment‘ e’ lo slogan chiave del programma.
Mi iscrivo al programma sul loro sito, tutto ottimamente organizzato e molto chiaro: cosa comprende, cosa non comprende, responsabilità, rischi e da subito si mette in evidenza che si tratta di un programma di High Performance Safe Entertainment (divertimento e sicurezza sono valori chiave che permeano concretamente, in tutti i dettagli, il programma). Sono con un amico e arriviamo alla pista che dall’esterno sembra un vero e proprio megastadio; ha un che di maestoso che incute un senso di storia e di rispetto; si notano subito le colline artificiali create ad-hoc per le paraboliche.
Nell’ingresso centrale c’è una sezione dedicata al programma dove una signora dai candidi capelli bianchi e dal sorriso rassicurante di una nonna verifica la tua iscrizione e ti stampa il dorso di una mano, pronti a partire! procedere in auto verso la parte interna del circuito attraverso il sottopassaggio 4! arriviamo al (il testo originale continua su Reportmotori.it ) …
La 500 miglia e la 24 ore di Daytona, rappresentano appuntamenti immancabili e riferimenti storici sportivi indiscussi.
Tutto è cominciato più di sessanta anni fa dalla spiaggia in sabbia naturalmente battuta di Daytona Beach con le scorribande delle tipiche‘muscle cars’ americane, ‘auto muscolose’ con i poderosi V8 truccati che davano il senso della velocità nei lunghissimi dritti e poi lasciano a desiderare nelle curve, ma questo non importava. Le curve iniziarono a divenire più importanti quando fu costruita (su un terreno altrettanto piatto e sabbioso) la pista che da tempo ha varie configurazioni: dal triovale di 4km con curve paraboliche (fino a 31 gradi di inclinazione!) utilizzato per la 500 miglia o altre configurazioni di percorsi misti come quello che viene usato per la 24 ore di Daytona.
23 Agosto 2014. Sono a Daytona all’International Speedway che dapprima volevo semplicemente visitare, trovandomi per ragioni lavorative in Florida, poi mi sono reso conto che potevo pure girare in pista con unaNASCAR!
Tutto grazie ad un programma che l’organizzazione Richard Petty Driving Experience ha iniziato a sviluppare dal alcuni anni fa su varie piste negliUSA. Petty si è ritirato da molti anni dalle competizioni ma continua ad essere una leggenda negli States per i numerosi titoli vinti in NASCAR e soprattutto per il modo deciso con cui lo ha fatto. Nel creare il programma ha utilizzato al meglio la sua immagine, il suo ‘brand’, per dare a tutti gli appassionati l’opportunità di vivere sulla propria pelle emozioni racing veramente uniche ‘Authentic Nascar Entertainment‘ e’ lo slogan chiave del programma.
Mi iscrivo al programma sul loro sito, tutto ottimamente organizzato e molto chiaro: cosa comprende, cosa non comprende, responsabilità, rischi e da subito si mette in evidenza che si tratta di un programma di High Performance Safe Entertainment (divertimento e sicurezza sono valori chiave che permeano concretamente, in tutti i dettagli, il programma). Sono con un amico e arriviamo alla pista che dall’esterno sembra un vero e proprio megastadio; ha un che di maestoso che incute un senso di storia e di rispetto; si notano subito le colline artificiali create ad-hoc per le paraboliche.
Nell’ingresso centrale c’è una sezione dedicata al programma dove una signora dai candidi capelli bianchi e dal sorriso rassicurante di una nonna verifica la tua iscrizione e ti stampa il dorso di una mano, pronti a partire! procedere in auto verso la parte interna del circuito attraverso il sottopassaggio 4! arriviamo al (il testo originale continua su Reportmotori.it ) …