Risorse Umane: No Strategy, No Party!

Da alcuni anni le risorse umane vengono descritte come un aspetto chiave nella gestione strategica aziendale. Si fanno grandi proclami sulla valenza del fattore umano in termini di creatività e innovazione. Ma allora perché, in termini pratici, si continuano a gestire le persone come semplici risorse? Siamo pronti a fare un salto di qualità e rendere la gestione di talenti e competenze un fattore integrante alla strategia aziendale?
Leggi tutto “Risorse Umane: No Strategy, No Party!”

PRIMO, ROMPERE LE REGOLE Perchè una scuola di pensiero basata sul pratico considera questo l’elemento chiave al successo del proprio gruppo di lavoro

Quando la pratica va controcorrente alla teoria…

Nel 1999 un libro dal titolo provocatorio fece la sua prima apparizione sugli scaffali delle librerie americane: “PRIMO, ROMPERE LE REGOLE: cosa fanno di diverso i manager di successo”. Il libro fu scritto dalla GALLUP, l’azienda che si occupa a livello mondiale di sondaggi e si basava appunto su interviste con migliaia di manager provenienti da tutto il mondo (il tutto nel corso di un periodo di tempo di 25 anni) sul tema riguardante come nella pratica loro avessero successo nella gestione dei loro collaboratori. A distanza di quasi quindici anni il libro é ormai divenuto un classico del management in America; il messaggio sembra dunque aver toccato qualche nervo sensibile del sistema organizzativo. Varie delle dinamiche anticipate dal libro (volte ad una gestione pragmatica delle persone in azienda) sono ormai presenti (in modo diretto o indiretto) anche nelle nostre aziende piccole, medie o grandi che siano.

10-regole-per-un-buon-sito
Perché questo successo? Siamo arrivati all’anarchia in azienda?

Niente di tutto questo! Semplicemente abbiamo a che fare con un libro che in concreto è andato ad investigare cosa avviene nel mondo del pratico delle aziende che hanno successo. Aziende che, piccole o grandi, riescono a produrre valore aggiunto per la loro clientela, profitti per i loro azionisti e soddisfazione per i loro collaboratori.

E cosa avviene in questo mondo del pratico di successo? Avviene che i manager mettono da parte tante regole d’oro dettate da quello che viene definito “buon senso” e si concentrano su quello che effettivamente porta risultati nella crescita individuale e aziendale. Alcune di queste regole? Ad esempio il fatto di investire più tempo con chi sembra più bisognoso di supporto e aiuto rispetto a chi invece già se la cava bene. Oppure il fatto di gestire il rapporto con tutti propri collaboratori allo stesso modo. Anche la convinzione che con regole rigide si crea un ambiente di lavoro di successo viene seriamente messa in dubbio dalla pratica. Il libro evidenzia e sfata molti di questi luoghi comuni.

Perché e come le regole sono fondamentali

L’essenza di tutto questo (e ciò che deve portare a riflettere e migliorare costantemente il modo con cui ci relazioniamo con i nostri collaboratori) è che le regole sono si importanti ma attenzione a non abusarne! Si finisce per fare dei nostri collaboratori non più delle persone ma degli attori (spesso e volentieri degli attori mediocri che nemmeno capiscono il loro ruolo). I manager di successo più che con regole gestiscono le aziende con principi base, con dei valori che stimolano i collaboratori ad essere persone vere, essere se stesse, anche a lavoro (quante volte sentiamo commenti: “come sono io? in cosa credo veramente? ma intendi a lavoro o nella vita privata?” Interessante…). Se poi l’essere se stessi va in contrasto diretto con la vita aziendale, bene allora l’unica cosa è rimuoverle da quel contesto, inutile perdere tempo, per il bene loro e dell’azienda.

Le regole sono fondamentali per definire e sviluppare sistemi organizzativi ed esauriscono la loro utilità quando diventano barriere all’espressione costruttiva e focalizzata delle potenzialità dei singoli e dell’azienda.

In uno dei miei viaggi negli Stati Uniti ho trovato nello shop store di una gas station un cartoncino da appendere a forma di fumetto. Cosa dice il fumetto? “LEARN THE RULES, so you can break them properly” (Impara le regole, così puoi romperle in modo appropriato). In quell’anonima gas station Americana, intrisa dell’aroma amaro e pungente della brodaglia che loro chiamano caffè, mista al dolce stucchevole delle gigantesche ciambelle, ho trovato una massima che ora fa bella mostra di se sulla cornice della mia laurea…

Impariamo le regole, proprio perché ci aiutano a capire il sistema che intendono creare. Una volta fatto questo cerchiamo sempre di migliorare detto sistema anche in barba alle regole stesse! E, si, quando ci rendiamo conto che le regole sono di intralcio ad un’esecuzione più efficiente ed efficace del nostro lavoro, bene, è giunto il momento di romperle!

Attenzione! Se nel far questo temiamo di generare un ambiente di anarchia allora vuol dire che abbiamo ancora molto lavoro da fare, non nello scrivere le regole, ma nel fare si che i valori e principi base che identificano la nostra azienda siano effettivamente conosciuti, compresi e naturalmente espressi nel lavoro dei nostri collaboratori!

E’ difficile? E’ impossibile? La ricerca GALLUP svolta nel corso di 25 anni coinvolgendo manager di tutto il mondo evidenzia il contrario.

Parliamone! …