La vera stoffa del campione: volontà e capacità nel rimettersi sempre in gioco. Valentino Rossi, ancora una volta!

Nella crescita personale e professionale di qualsiasi persona a volte ci si può sentire di aver raggiunto un plateau, di essere arrivati al massimo di ciò che possiamo esprimere. Oltre quella soglia si percepisce un senso di stanchezza che deborda in percezioni di appagamento o di sconfitta (a seconda delle esperienze e dei risultati raggiunti).

Di fatto quando analizziamo il comportamento di persone che raggiungono e rinnovano il successo (definito in questo caso come la capacità di raggiungere e mantenere un alto gradi di prestazioni nel proprio campo d’azione) sono almeno tre gli aspetti chiave che emergono: 1) continuo sviluppo di talento e capacità con disciplina e dedizione 2) non lasciare niente al caso 3) avere l’umiltà di rinnovarsi mettendosi periodicamente in discussione.

Valentino Rossi, che ci sia simpatico o meno, ha dimostrato questo anche nella gara più recente della Moto GP in Quatar. Ha battagliato fino all’ultima curva con Marquez che ha 14 anni meno di lui. Lo ha fatto con grinta e scioltezza e ha affermato che non si divertiva così da almeno dieci anni.  Marquez è stato primo sotto la bandiera a scacchi ma Valentino era nella sua scia e, a 35 anni, è stato il vero vincitore morale del GP.

Valentino Rossi sul podio del Moto GP in Quatar
Valentino Rossi sul podio del Moto GP in Quatar

Rossi stesso ha analizzato alcuni ragioni di questa rinascita Leggi tutto “La vera stoffa del campione: volontà e capacità nel rimettersi sempre in gioco. Valentino Rossi, ancora una volta!”

Quando anche dalla F1 si può imparare a crescere come ‘persone vere’…

Il Gran Premio di Singapore, 13ma prova del Mondiale di Formula 1 2013, ha avuto le solite monotonie. Su tutto una cosa mi ha colpito l’atteggiamento di Kimi Raikkonen nei confronti della gara superlativa che ha fatto portandolo dal 13mo a terzo.

Kimi Raikkonen Terzo classificato al GP di Singapore 2013
Kimi Raikkonen Terzo classificato al GP di Singapore 2013

In pratica Kimi (*) ha minimizzato in merito al dolore alla schiena che nelle prove del sabato quasi lo aveva impossibilitato a fare le prove di qualifica (da notare che a Singapore di questi tempi il caldo e l’umidità fanno si che dentro un abitacolo di Formula 1 si giunga ad avere una temperatura corporea anche di 50 gradi!); inoltre ha minimizzato le dinamiche di un suo sorpasso ai danni di Button che tutti hanno evidenziato come una super manovra.

Kimi, come la maggior parte dei piloti di Formula 1, ha un ego spropositato (altrimenti non sarebbe lì) ma é proprio questo che rende ancora più interessanti e mature le sue considerazioni. Quanti piloti al top non appena possono trovano uno spunto per lamentarsi o giustificarsi assicurandosi altresì  di sottolineare in pompa magna qualsiasi minimo risultato che raggiungono?

Vuoi vedere che Kimi ‘Ice Man’ (il soprannome di cui va fiero e che sottolinea la sua freddezza e scarsa propensione verso il comunicare) ci sta dando una lezione a tutti (senza volerlo e senza secondi fini, perché chi lo conosce da vicino afferma che ‘Se lo informano che casca il mondo fra 5 minuti lui replica serenamente “Ok mi sposto un po’ più in là” ‘). Riuscirà questo suo atteggiamento a portare un po’ di aria fresca nella ultra politicizzata e noiosa Scuderia Ferrari di oggi?

Meditiamo sul significato concettuale e pratico del rapportare tutto questo alla vita di tutti i giorni…

(*) intervista tratta dal sito web di AUTOSPORT 22.9.13