Il progredire nasce dall’accogliere l’incertezza… utilizzarla per crescere!

Alla luce di vari sviluppi economici, sociali e politici attuali si corre il rischio di sentirci sopraffatti da una sensazione diffusa di caos e cambiamento (troppo spesso percepito solo nella sua connotazione negativa). Il termine incertezza riassume bene il tutto e il rapportarsi in modo costruttivo con l’incertezza rappresenta un aspetto centrale al vivere con maggiore energia, concentrazione e costruttiva consapevolezza sia il quotidiano che la nostra proiezione verso il futuro. Dieci anni fa, grazie alla Guerini & Associati, ho curato e presentato l’edizione italiana di un libro scritto da un professore americano che approfondiva in modo diretto e pratico il tema. Mi trovo spesso a lavorare su queste dinamiche con persone e aziende e qua sotto propongo nuovamente la mia presentazione al libro.
Parliamone…

Il Modello del Progresso
Il Modello del Progresso

Accogliere l’Incertezza (*). Che cosa significa? L’incertezza ha sempre fatto e continuerà a fare parte del nostro quotidiano, della nostra vita privata e professionale. Possiamo far finta che non ci sia (gli effetti reali alla fine li sentiamo lo stesso), possiamo cercare di gestirla al meglio (magari adoperandoci per “limitare i danni”) o possiamo utilizzarla a nostro favore, in altre parole accoglierla: identificarla, approfondirla, sfruttarla. Accogliere l’Incertezza non è una cosa semplice, richiede metodo ed esercizio, ma soprattutto richiede il giusto atteggiamento mentale: la capacità di utilizzare appieno le risorse di cui disponiamo all’interno della situazione in cui ci troviamo. In altre parole Accogliere l’Incertezza richiede leadership, ne rappresenta anzi l’essenza: una delle manifestazioni più concrete della rilevanza del ruolo di leader.

Leader di un gruppo di persone, di un comparto, di un’organizzazione, di un settore economico; capaci di guidare se stessi e gli altri nel confronto con una realtà sempre più diversa e inattesa. Ricordo quando, anni fa, il Professor Clampitt (coautore del libro e professore di ruolo della facoltà di Information Science Program presso l’Università del Wisconsin – Green Bay) stimolava affascinanti conversazioni su questi temi nel corso di intensissimi workshop didattici. Il fascino consisteva nello scoprire un mondo in rapida trasformazione e nel cercare di divenire attivi partecipi di questo processo, una cosa che stavo riscontrando in prima persona nei miei studi e nel mio lavoro negli Stati Uniti. In seguito io sono tornato a vivere questi cambiamenti nella “old country” (come gli americani chiamano l’Europa) nel mentre che Clampitt affinava idee e concetti assieme alla mente aperta e calata in aspetti pratici organizzativi di Mr. DeKoch (coautore ed executive manager dall’esperienza pluriennale). Il mix fra il mondo accademico e quello aziendale ha generato il pragmatismo illuminato e la praticità di questo libro.

Da tempo ormai, studiosi di economia e di management ci mettono in guardia rispetto agli effetti del cambiamento a livello individuale, sociale ed economico. Nel corso degli ultimi anni vari eventi hanno portato tutti noi nel vivo di queste considerazioni. In poco tempo sono crollate, o sono state pesantemente incrinate, tante colonne portanti della così detta “tradizione”, tante certezze che ci aiutavano a percorrere la vita guidati da solidi punti di riferimento che spaziavano dal traguardo del “posto fisso” al confortante pensiero che dall’afa asfissiante dell’estate si sarebbe passati gradualmente al freddo dell’inverno. Trovo molto interessante ascoltare scambi di idee fra persone e riscontrare che il tema del cambiamento si è a mano a mano diffuso dal mondo degli studiosi e dei ricercatori alle conversazioni quotidiane in casa o in ufficio.

Il tutto è stato reso ancora più complesso dal fatto che il cambiamento non è arrivato in modo progressivo, graduale, logico, lineare ma in modo frastagliato e discontinuo, fatto questo già identificato e descritto quasi quindici anni fa dallo studioso di management e sociologia Charles Handy. Il cambiamento discontinuo di per se comporta la necessità di sviluppare il nostro modo di pensare, di comprendere appieno la realtà che ci circonda. Già ci siamo resi conto che le “tradizionali colonne guida” sono venute a mancare, il quotidiano ci porta a riconoscere che è difficile trovarne di nuove. Considero molto istruttivo riscontrare, nel corso di colloqui con imprenditori e dirigenti attivi in vari settori economici, che tutti ormai sono consapevoli del fatto che “i tempi d’oro” della crescita economica con ampi spazi di miglioramento e manovra sono ormai storia. Se emerge un settore redditizio bisogna essere svelti a sfruttare la situazione rapidamente e senza esitazioni sperando di aver colto la fase crescente dell’inevitabile parabola. Niente è in ogni caso dato per scontato, spesso esperienze vissute sono fuorvianti anziché “maestre di vita”. Questo è ciò che caratterizza il cambiamento discontinuo che stiamo vivendo. Volenti o nolenti tutto è più incerto.

Per tutti questi motivi dobbiamo abituarci a convivere con l’incertezza, a farcela amica ad accoglierla nel modo di pensare e di vivere il nostro presente ed il nostro futuro. La realtà che viviamo non ci consente più di andare avanti con il “pilota automatico inserito” è una realtà in “presa diretta” che presenta sempre nuove insidie e asperità. Attenzione però tutto questo non comporta assolutamente che tutto sia destinato a peggiorare. Il nostro vivere è sicuramente più complesso oggi rispetto a qualche anno fa, ma la complessità e l’incertezza possono trasformarsi da fonte di frustrazioni e pessimismo a sorgente di opportunità ed ottimismo; dipende tutto da noi, da come scegliamo di divenire consapevoli e utilizzare le nostre risorse e le risorse delle organizzazioni in cui operiamo rapportandole nella maniera migliore alla realtà che continuamente, e spesso inaspettatamente, si trasforma davanti ai nostri occhi.

In questo senso Accogliere l’Incertezza significa soprattutto equipaggiare noi stessi e le nostre organizzazioni con gli strumenti appropriati e soprattutto la mentalità giusta volta alla comprensione ed al confronto continuo con gli aspetti pratici e spiccioli della realtà. Semplicemente questo è ciò che costituisce uno dei più saldi punti di riferimento nel vivere il presente ed il futuro. Aldilà delle teorie, aldilà delle riflessioni, delle aspettative e delle speranze è poi il confronto concreto e crudo con la realtà che conta. Risulta inutile e dannoso rivestire la realtà con false certezze e convinzioni. Più che mettere in discussione la realtà è molto più utile mettere in discussione il modo in cui la percepiamo allo scopo di assicurarci che ci mettiamo in condizione di identificarne e comprenderne l’essenza del quotidiano che veramente conta. Solo partendo da queste basi sarà poi possibile adoperarci per stimolare progresso caratterizzato dal miglioramento reale del nostro vivere e lavorare.

La lettura del libro diviene un viaggio alla scoperta di se stessi e delle proprie organizzazioni, un viaggio che mette in discussione alcune convinzioni e ne genera di nuove: più aperte, più adeguate al vivere e lavorare in “presa diretta”. L’obiettivo non è quello di divenire più certi ma semplicemente di progredire personalmente e professionalmente convivendo con l’incertezza in modo sereno e illuminato confrontandoci in modo schietto e diretto con la vita ed il lavoro. La prima volta che ho letto il libro ho percepito un flusso di energia generato da profonde riflessioni che invitano all’azione. Diviene poi naturale continuare a consultare il libro utilizzando sul campo gli schemi di pensiero e le tecniche di gestione presentate. Si impara ad identificare il nostro progresso personale e professionale generato dalla percezione del continuo movimento fra certezza ed incertezza. Si giunge a rendersi conto che “il non sapere” non è mai un fattore di debolezza fino a quando siamo capaci di tenere viva la fiamma della curiosità e dell’esplorazione in noi stessi e nelle nostre organizzazioni.

Il libro contiene vari riferimenti alla cultura americana, sono riflessioni ed esempi pratici istruttivi che da un punto di vista editoriale ci siamo adoperati per rapportare al meglio al contesto sociale e organizzativo italiano. Abbiamo riscontrato che schemi e modelli di pensiero presentati hanno una valenza pressoché universale. Universale è infatti la chiave di lettura centrale: Accogliere l’Incertezza significa soprattutto divenire più consapevoli: consapevoli del proprio essere, del proprio modo di pensare e vedere il mondo, degli schemi mentali che ci aprono o ci chiudono opportunità, dell’essenza che veramente ci caratterizza e ci distingue (sia in ambito individuale che organizzativo) e ci mette in condizione di vivere in “presa diretta” e costruttiva armonia con la realtà. Eric Fromm nel suo classico “Avere o Essere?” articola in modo originale il legame fra incertezza, l’essere ed il vivere la realtà scrivendo:

“L’ansia e l’insicurezza prodotte dal pericolo di ciò che si ha sono assenti dalla modalità dell’essere. Se sono ciò che sono e non ciò che ho, nessuno può privarmi ne della mia sicurezza né del mio senso di identità, e neppure minacciare di farlo. Il mio centro è dentro di me; la mia capacità di essere e di esprimere i miei poteri essenziali è parte integrante della mia struttura caratteriale e da me dipende. (…) Mentre l’avere si fonda su qualcosa che con l’uso diminuisce, l’essere viene incrementato dalla pratica. (…) I poteri della ragione, dell’amore, della creazione artistica, insomma tutti i poteri essenziali, crescono grazie al processo del loro esprimersi”.
In questa ottica, Accogliere l’Incertezza diviene uno “strumento di lavoro” per guidare noi stessi e le nostre organizzazioni ad interpretare al meglio il proprio ruolo in un mondo sempre più incerto e complesso. Il conoscerci meglio ci porta all’agire in modo più consapevole e la pratica rafforza le nostre risorse ed il nostro potenziale. Il doverci confrontare con l’incertezza diviene un’opportunità di crescita. Mi auguro che troverete nel libro altrettanti spunti di riflessione ed azione quanti ne ho trovati io e vi invito ad un dialogo sui temi presentati.

(*) Questo articolo è la presentazione all’edizione italiana del libro “Accogliere l’Incertezza: L’Essenza della Leadership” Edizioni Guerini & Associati – 2003 . Approfondimenti sul libro e sul tema possono essere consultati al seguente link www.professionelavoro.net/ai