Autodromo di Pontedera come fulcro di innovazione. La visione sta prendendo forma…

Il progetto dell’Autodromo di Pontedera sta prendendo forma come fulcro di innovazione sotto molti punti di vista. Sta convogliando varie idee, persone, progetti e attività in questa visione e anche innovazioneatuttogas.it ne fa parte. La versione internazionale del libro avrà una sezione dedicata a questo innovativo progetto.

Nell'autunno 2015 l'inaugurazione della struttura
Nell’autunno 2015 l’inaugurazione della struttura

Questo un articolo che mette introduce alcuni aspetti chiave della visione innovativa del progetto.
http://www.lanazione.it/pontedera/autodromo-all-università-dei-motori-un-centro-di-ricerca-e-laboratori-per-le-aziende-1.67713

Internazionalizzare? Ecco la prima domanda da porsi…

Troppo spesso si parla di internazionalizzazione con la mentalità di ‘colonizzatori’ pronti a sfruttare opportunità che mercati emergenti stanno offrendo; di fatto poi, altrettanto spesso, ci rendiamo conto che il tempo delle ‘facili colonizzazioni’ appartiene ormai alla storia: anche mercati che possono essere considerati ad alto potenziale di sviluppo falliscono nell’incontrare i risultati attesi che erano stati identificati sulla base di analisi quantitative e anche qualitative di varia natura. Tutto questo è legato a complessità sociali ed economiche che sono sempre state presenti ma che oggi, in un mondo sempre più globalizzato grazie alla tecnologia e alla comunicazione istantanea, hanno riscontrato incrementi esponenziali e continuano a farlo ad un passo sempre più marcato.

16 Settembre, presso Assindustria Lucca
16 Settembre, presso Assindustria Lucca

Per non essere travolti da queste complessità e al tempo stesso utilizzare a proprio vantaggio i fattori che le generano, il primo passo è tornare ai fondamentali: alla radice dello sviluppare qualsiasi business che possa generare risultati non solo nel breve ma anche nel medio e lungo periodo.

Poniamoci allora una domanda che troppe volte viene data per scontata troppo rapidamente e per questo mai approfondita nei suoi aspetti: ciò che offriamo sul mercato estero porta valore aggiunto nelle percezioni del cliente? e come corollario alla domanda stessa: come lo fa? perche? come possiamo incrementare questo processo? come possiamo assicurarci che questo processo continui ad essere attivo?

La risposta a questa domanda, e a tutti i suoi corollari, sta indubbiamente in una volontà e capacità di analisi quantitativa e qualitativa integrate da fattivi riscontri diretti ‘sul campo’ e soprattutto sta in un aspetto che troppe volte viene a sua volta confuso nel suo significato concettuale e pratico: innovare.

L’innovazione consiste nella capacità di sviluppare creatività che genera valore aggiunto nelle percezioni del cliente (il tema è approfondito anche nel libro innovazioneatuttogas.it ). In questo senso innovare rappresenta un motore all’internazionalizzazione, un motore che in molti casi non richiederà quegli investimenti ingenti tipicamente associati alla parola innovare…

Approfondiremo tutto questo e anche altri punti di vista sull’internazionalizzare in modo efficace ed efficiente nel corso di un incontro che si svolgerà presso Assindustria Lucca, organizzato dalla loro agenzia formativa Formetica, il 16 settembre prossimo sul tema INNOVARE PER CRESCERE. OPPORTUNITA’ DA SFRUTTARE E GENERARE. CONCRETEZZA NEL FARE. MENTALITA’ VINCENTE.  Per dettagli sui temi trattati nel corso dell’incontro e modalità di iscrizione   http://eventi.lifeplan.it/eventi/internazionalizzare-per-crescere/ .

‘Innovazione a tavolino’: Jim Hall, la Chaparall e la nascita dei moderni concetti di dinamica

Jim Hall (fondatore della Chaparall) ha sempre evidenziato come tutto il processo per lo sviluppo dell’innovazione del leggendario marchio fosse frutto di un metodico lavoro ‘a tavolino’ che poi veniva testato in pista. Nel periodo in cui la Chaparall sviluppo’ novità radicali nel contesto della dinamica del veicolo da competizione (anni sessanta) fu questo il metodo che fece la differenza rispetto a case costruttrici concorrenti che avevano un’impostazione ingegneristica ancora troppo artigianale. Grazie a questo metodo la Chaparall tracciò i fondamentali di molti sviluppi aerodinamici tutt’ora utilizzati.

Il tema e’ approfondito nell’edizione internazionale del libro di prossima pubblicazione.

Chaparall. Dagli anni sessanta esplorazione e fondamento delle moderne auto da corsa...
Chaparall. Dagli anni sessanta esplorazione e fondamento aerodinamico e strutturale delle moderne auto da corsa…

Jim Hall:

It’s Chaparral and my own career. It’s a little more scientific. I was a mechanical engineer, a graduate engineer. And I started racing after well, actually during college.

But that’s when my career was, after I had the degree. And so I applied what I’d learned to what I was doing.

And as I said, I made a point of trying to understand the control and stability of cars. And so it was some trial and error for sure. But usually it was a plan.

We had a plan and a theory, and I went after it to see if I could prove it. And did a lot of measurement actually.

Had a test track right there where I could run. And it was very useful. That’s probably an advantage that we had during those days.

I could just go out and run during the mornings, say, and then come back in and make some changes, go back out in the evening and check it.

Where I think a lot of teams we were racing against in the ’60s didn’t have that capability.

 

Luca Mazzanti: visione e concretezza da un imprenditore quarantenne di altri tempi …

Ieri ho avuto il piacere di fare visita alla Mazzanti Automobili (www.mazzantiautomobili.it) e incontrare il suo Fondatore e Presidente, Luca Mazzanti.

Luca Mazzanti e la Evantra
Luca Mazzanti e la Evantra

Abbiamo fatto una chiaccherata a tutto campo per un’oretta, in modo schietto e genuino fra toscani DOC a cui piace andare all’essenza delle cose, alle loro radici e da li costruire.

Sono rimasto affascinato dalla visione e concretezza di Mazzanti, quarantenne, unita a quell’umiltà tipica di chi ha saputo riconoscere e sviluppare giorno giorno un sano senso di identità: valori e principi su cui fare sempre leva; in qualsiasi circostanza, di fronte a qualsiasi avversità.

Una frase di Luca che mi ha colpito a livello di sviluppo personale e anche imprenditoriale è questa: “Le cose che durano nel tempo sono quelle che prima nascono robuste dal dentro e poi si sviluppano fuori, il processo inverso è destinato a non durare.”

Questa riflessione assume un significato particolare oggi, in una società, in contesti imprenditoriali, in cui è l’immagine, la forma, che rappresenta il punto di partenza per percorsi che si rivelano pieni di ‘malattie’ e dalla vita breve.

Avremo il piacere di approfondire meglio tutto il contesto della storia, presente e futuro della Mazzanti Automobili e dello spirito imprenditoriale di Luca Mazzanti, dalla prospettiva del tutto particolare del libro “Innovazione a tutto gas!” (innovazioneatuttogas.it) che sto riscrivendo e ampliando nella sua edizione internazionale.

INNOVARE in tempi di risorse scarse… molto da imparare da Colin Chapman (fondatore della Lotus)

LOTUS (quella vera), dalla sua storia sinonimo di velocità e innovazione vissuta in modo estremo, COLIN CHAPMAN ne è stato fondatore e un motore PROPULSORE ALL’INNOVARE CON UNO STILE OPERATIVO TUTTO SUO dal quale si può apprendere molto soprattuto con i tempi che corrono… 

Ronnie Peterson durante uno dei suoi leggendari 'controsterzi a tavoletta' con la Lotus 72
Ronnie Peterson durante uno dei suoi leggendari ‘controsterzi a tavoletta’ con la Lotus 72


Tratto da una sezione del libro intitolata “Colin Chapman: non poter fare a meno di osare nell’innovare; pensare per concetti”: “Molte delle idee che Chapman sviluppò nacquero direttamente da osservazioni fatte sui campi di gara. Scrive Peter Ross, uno storico della Lotus: “Quello che distinse Colin da tutti gli altri designer di macchine da competizione del suo tempo, fu il suo approccio molto pratico. Questo in parte era dettato dalla quasi totale mancanza di capitali da investire. Nel mentre che gli altri potevano iniziare a progettare da una pagina bianca, il primo pensiero di Colin era: ‘Quale componente già esistente possiamo usare o quale componente già esistente possiamo adattare alle necessità che abbiamo?’ (…) Colin riusciva, con il suo stile ricco di entusiasmo, a persuadere aziende importanti come Hardy-Spicer a inviargli i disegni dimensionali di praticamente tutti i componenti che stavano producendo per l’industria automobilistica inglese. Nella maggior parte dei casi i componenti derivati potevano essere usati senza nessun cambiamento e magari con cambiamenti molto superficiali. (…) Invece di utilizzare spazio, che non aveva, e utilizzare personale, lui decise di trovare modo di fare tutto da solo sviluppando rapporti di collaborazione con piccole aziende di ingegneria che riuscivano a generare dai disegni praticamente tutto.” (…)

Innovare per dare il meglio di se …

Nel libro si mette in evidenza anche il concetto di ‘innovazione nell’essere, nell’esprimere il meglio di se’ :

La Ferrari 126C domata da Gilles Villeneuve nel suo classico stile...
La Ferrari 126C domata da Gilles Villeneuve nel suo classico stile…

“‘L’innovazione nell’essere pilota’. Non dura a lungo ma lascia il segno. Lo stile Gilles Villeneuve.
Una cosa è innovare, l’altra è essere innovativi. Si innova con un’idea, con un concetto che determina una soluzione utile e apprezzata. Si è innovativi quando il nostro modo di pensare, che si riflette nel comportamento, crea un mix così insolito e unico da colpire l’attenzione di molti e diventare un modello di riferimento unico e indiscusso. Questo tipo di innovazione, che possiamo definire ‘innovazione dell’essere’ è spesso destinata a avere un forte impatto di ispirazione per molti. È il caso di ‘un’innovazione dell’essere pilota’ che ha saputo travolgere il mondo del Motorsport e, che ancora oggi è rimpianta. Stiamo parlando dell’ ‘innovare nell’essere pilota’ che portò una folgorante meteora nel mondo delle corse: il leggendario Gilles Villeneuve. (…) “

Brain plasticity: it is a given science. Why don’t we use it enough yet?…

For years now the concept of Brain Plasticity has been pointed out and articulated at several levels, from the deep scientific one to the one suitable (for terminology and contexts) to a wider audience.

Featured herewith is a in depth interview to Dr. Norman Doidge that first published, in 2007, a book on the subject that got noticed also by the mainstream global media “The Brain that Changes Itself. Stories of Personal Triumph from the Frontiers of Brain Science” (here an interesting review from The Innovation Journal).

By becoming aware of the potential we have to shape and develop our way of thinking in more positive and active ways, we have in front of us the choice to step-up our pathway to continuos self-improvement and success (defined in any which way most suits us).

This empowers us to be more effective in our daily lives as well as professional lives, it empowers us to embrace change and uncertainty as a way towards progress and growth rather than regress and doubt, it empowers us to give our very best of our experiences (our wisdoms and insights) at any age and, most of all, it empowers us to experience and fuel a sense of hope that needs to energise ourself and from us spread contagiously to others.

Why don’t we talk more about this topic rather than letting ourselves and many other people clutter and get the potential of our brains stuck?

We do always have a choice! Let’s become aware of it and constantly use it for a better future that it is always possible, no matter what; we just need to let our brains express the very best to find solutions.

Our incredible world! Are you a psychopath? then get ready for a leadership position!…

Looking at things from different perspectives it is always illuminating. All this is fine, yet what about when we start pointing out that nowadays what is considered as the most effective leadership (current definition upcoming) scientifically do have psychopath traits (of course at several levels of intensity)?

Classic Psychopathic Greed
Classic Psychopathic Greed

Increasingly, given the complexities of todays society and business context (complexities that, by the way, are created by all of us, they are not there by nature), you are an effective leader if you can deal with all of this, find solutions and opportunities by acting in a ruthless fashion devoid of emphaty. This is what surfaces from a recent scientific research, and from opinions of so called ‘experts’, featured in a recent coverage by CNN ‘The Business View’ “Does being a psychopath make you more successful?” .

Now, let me express my very own opinion. I do not want to consider myself an expert on leadership (although I have being researching and actively working on the topic across several cultures during the last 25 years and I constantly strive to improve  my very own); I want to state this as a person that is trying to bring back to attention some ‘common sense’ (by now certainly not so common).

Defining leadership simply by the ability to get things done, no matter what, it is not only short-term close minded, but even extremely destructive of current resources (any kind of them, including mental and emotional energies). When the principles, the values at the foundations of our actions are so short termed no wonder that at the social, economic and organisational level we end-up in the total chaos we find ourselves in!

Within all of the damages, destructions and chaos generated by this kind of ‘psychopath mentality’ we have now the opportunity to show how a focused on long term, visionary, emphatetic approach (geared towards understanding the real issues that are at stake and that are keep on surfacing if not properly addressed) can improve things on sorts of areas and dimensions.

Leadership is something perceived by many as ‘power’ over others, to many it is a top-down forced approach.

In actuality the real leadership, the one that lasts, solves actual problems, finds and develops actual opportunities for good, it is the one recognised as bottom-up. Is the one that leverages not on power imposition, rather on power recognition bottom-up. Most of all leadership is not a role, it is a state of visionary sense of responsibility and inspiration consistently demonstrated through behaviours.

How many ‘psychopaths’ are able to show this? How many of us, even if not ‘psychopaths’, have the guts to understand and show the real and inspiring (actual problem solving / opportunities finding) leadership we all need?!

 

 

Le Mans. 1966, l’innovazione gestionale alla base del trionfo storico della Ford GT40 Mk II…

Siamo prossimi al weekend della 24 ore di Le Mans. A proposito di questa leggendaria competizione…

Le Mans 1966, la vittoria storica della Ford GT40 Mk II
Le Mans 1966, la vittoria storica della Ford GT40 Mk II

Dal libro “Lo stimolo ad innovare a volte può nascere come sfida competitiva che va oltre le dinamiche di mercato: si innova e si rivoluziona per mostrare, per affermare la propria valenza tecnologica nei confronti di un concorrente, anche al di là delle logiche commerciali. La sfida può essere rischiosa, si possono disperdere molte risorse, ma la vittoria può essere vissuta come un grande trionfo aldilà delle avversità che si sono dovute superare per ottenerla. Abbiamo osato in terreni in cui i nostri concorrenti non si sono mai addentrati (proprio perché ritenevano che la sfida fosse prematura rispetto alle dinamiche di mercato), al tempo stesso vincere può andare molto oltre la sfida a due con ripercussioni per un marchio negli anni a venire. La sfida tra Henry Ford II e Enzo Ferrari, culminata con il trionfo della Ford GT 40 MK II a Le Mans nel 1966, rende bene l’idea”. Nella pratica fu una vera e propria INNOVAZIONE GESTIONALE da parte del team Shelby a permettere alla Ford di trarre veramente il meglio dal potenziale di ricerca tecnologica… (il libro approfondisce)

Innovation: India / Italy bridge. ‘Innovation full throttle!’ outlines the power of this connection

During the premiere presentation of the italian edition of ‘Innovation full throttle!’ (innovazioneatuttogas.it)at the press room of the Misano Adriatico (Italy) track, Samit Naik (co-founder of Synergy Pathways and author of the book Appendix) points out key concepts of of the potential of this connection to be explored.

This represent goes to the roots of a strong potential for active internationalisation Synergy Pathways develops thorough a business model leveraging upon innovation.