LA LEVA STRATEGICA NEL CAMBIAMENTO CONTINUO: IL SAPERE

Giovedì 24 ottobre presso una sala dell’Associazione Industriali di Lucca, all’interno del famoso Palazzo Bernardini in pieno centro, ho avuto l’opportunità e il piacere di stimolare e moderare un workshop (o meglio una tavola rotonda) sul tema “Valorizzare il sapere in azienda per creare profitto e futuro”

La sala del workshop / tavola rotonda presso l'Associazione Industriali di Lucca
La sala del workshop / tavola rotonda presso l’Associazione Industriali di Lucca

La location dall’atmosfera veramente unica di stile barocco ha contribuito a stimolare i temi trattati che inevitabilmente sono stati di stampo umanistico sebben molto tecnico e pragmatico nelle metodologie. Si é ben presto sviluppato un clima di aperta e schietta discussione riguardanti aziende di varie dimensioni dalla piccola a quella medio grande. Anche il variegato background formativo e professionale dei partecipanti (circa una quindicina) hanno contribuito a stimolare scambi di idee, opinioni e soprattutto esperienze che hanno reso il workshop coinvolgente e ricco di spunti di apprendimento (almeno sicuramente é stato così per me).

Il programma si é spontaneamente sviluppato sulle linee guida che già avevo identificato e volevo approfondire:

  • LE RADICI DEL CAMBIAMENTO
  • LA LEVA STRATEGICA E TATTICA DEL VALORE AGGIUNTO PER SFRUTTARE IL CAMBIAMENTO
  • IL VALORE AGGIUNTO GENERATO DALLE VARIE DIMENSIONI DEL SAPERE
  • IL RAPPORTO FRA VALORE AGGIUNTO GENERATO DAL SAPERE E UN SISTEMA ORGANIZZATIVO INTEGRATO
  • LE COLONNE DEL SISTEMA ORGANIZZATIVO INTEGRATO: LEADERSHIP RICONOSCIUTA, CULTURA AZIENDALE
  • I FATTORI DELLA CULTURA AZIENDALE: PROGETTUALITA’, VALORI E COMPORTAMENTI, PROGRAMMA DI VALUTAZIONE DELLA PRESTAZIONE LAVORATIVA

Ho trovato molto interessante che alcuni principi cardine (la necessità di concentrarsi sul valore aggiunto percepito dal cliente come elemento guida per gestire e sfruttare il cambiamento – il valore aggiunto essenzialmente generato dalle varie dimensioni del sapere; il fattore leadership riconosciuta; la indispensabile presenza di una cultura aziendale di reale coinvolgimento e valorizzazione di qualsiasi ruolo in azienda) si siano rapportati bene con i vari contesti organizzativi a cui abbiamo fatto riferimento grazie alle esperienze dirette dei partecipanti.

Complessivamente ritengo che ne sia emerso un quadro in cui si é ribadita la necessità per le aziende di ‘giocare in attacco’ sul fronte del sapere: sul tema se si ‘gioca in difesa’ o di reazione, finiamo sempre e comunque per perdere terreno sempre più difficilmente recuperabile. All’interno di queste dinamiche di gioco il ruolo della leadership (a livello di visione, valori e relativi comportamenti concreti che fanno da esempio, progettualità, senso di passione) riveste un’importanza fondamentale.

Purtroppo é proprio su questa dimensione di leadership riconosciuta sul campo (quindi non imposta o che si impone) che spesso abbiamo più problemi non solo a livello organizzativo ma anche sul piano pubblico.

La leadership dunque come causa e fattore essenziale al blocco di un confronto costruttivo e attivo con il cambiamento attraverso la valorizzazione del sapere?

In effetti nel passato (ad esempio Adriano Olivetti) e nel presente (ad esempio Brunello Cucinelli) ci sono esempi di leader capaci di far leva sul cambiamento per creare valore, ricchezza e futuro (e non solo per le proprie tasche…).

Parliamone…